Acquerelli
L'acquerello è considerato, insieme all'affresco, la tecnica pittorica più complessa. Apportare eventuali correzioni è fattibile in altre tecniche ma nell'acquerello è pressoché impossibile.
L'imprevedibilità, dovuta alla fluidità ed alla trasparenza dell'acqua, unita ai pigmenti, costringe l'artista a continue sfide ed improvvisazioni.
Il supporto più utilizzato è la carta con alta percentuale di cotone che consente di assorbire considerevoli quantità d'acqua limitandone le increspature.
Pur essendo una tecnica antichissima, fu il pittore tedesco rinascimentale Albrecht Dürer a coglierne per primo le potenzialità rappresentando la vita in modo realistico e scientifico, con minuzia di particolari. Nel Settecento furono gli artisti inglesi a condurre l'acquerello nella modernità con William Turner protagonista.
I primi acquerellisti italiani emergono nella prima metà dell' Ottocento, prima a Napoli, con la "Scuola di Posillipo", poi a Milano e a Roma con il catalano Fortuny.
La tecnica sarà utilizzata da grandi artisti contemporanei come Manet, Degas, Cézanne, Gauguin, Van Gogh, Picasso, Kandinskij, Klee ed altri.
Gli acquerelli che seguono, pubblicati nei libri "L'Abbraccio del Fiume" e "Avifauna - Fiumi e zone umide d'Italia", sono realizzati su carta utilizzando come modelli le creature che frequentano tali ambienti.
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